
Oggi vi voglio parlare de Il paziente zero, un romanzo scritto a quattro mani da Andrea Novelli e Gianpaolo Zarini.
La storia è originale ed interessante, ma questa volta non posso dire di essere rimasto del tutto entusiasta della lettura e ora vi spiego perché…
Il protagonista della storia è Christophe Douvier, un corriere di diamanti della multinazionale De Weld malato di cancro, a cui ormai non restano che pochi mesi di vita. Rassegnato al suo destino, ha solo due desideri da realizzare prima che sia troppo tardi: cavalcare ancora una volta le onde con la sua tavola da surf e riuscire ad assicurare a sua sorella Isabeau un futuro tranquillo.
Il piano è molto semplice: recarsi in Sud Africa per ritirare i diamanti, fare una tappa alla famosa spiaggia di Durban per fare surf e poi sparire con le pietre.
Ma un terrribile imprevisto cambierà tutto: l’attacco di uno squalo impedirà a Douvier di portare a termine il suo piano. Miracolosamente sopravvissuto si ritroverà ad essere una presenza molto scomoda per divese persone: da una parte la De Weld che vuole ad ogni costo recuperare i diamanti e far sparire le prove di una così grave falla nella propria sicurezza; dall’altra, un ramo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che vede in Douvier una minaccia per i propri affari.
Come vi avevo già anticipato, Il paziente zero non mi ha del tutto soddisfatto. Nonostante una buona idea di base e una trama originale e interessante, lo sviluppo della storia mi ha un po’ deluso. Mano a mano che leggevo avevo sempre più la sensazione di trovarmi in uno di quei film americani iper-catastrofici dove il protagonista si ritrova sempre a un passo dalla morte, ma che, per circostanze spesso improbabili, riesce sempre ad uscirne vivo e vegeto. Insomma, va bene essere miracolato, ma a tutto c’è un limite! Diciamo pure che in questo caso è tutto…troppo: troppo casuale, troppo improbabile, troppo esagerato.
Non definirei Il paziente zero un brutto libro; è scritto bene, in modo scorrevole e si legge senza fatica. L’unica pecca è l’eccessiva casualità degli eventi favorevoli: insomma, ogni tanto bisogna anche cavarsela da soli!
Ovviamente il piacere è soggettivo quindi se lo avete letto o avete intenzione di farlo, fatemi sapere cosa ne pensate.