Giovedì 9 giugno.
Ore 17.55 – in ufficio
“Io ci provo, esco subito. Voglio provare a prendere il treno prima, quello delle 18.12. Tu che fai?”
Mi chiede il mio collega e compagno di viaggio e di sventure.
“Mmm… ma guarda che sta piovendo” rispondo, col tono di chi sa il fatto suo. Lui mi guarda, io esplicito il sottinteso: “Quando piove i treni sono in ritardo. Sempre.”
“E vabbè, io corro, ci provo lo stesso.” ribatte.
“Ok, io non ho voglia di correre. Esco tra qualche minuto con calma. E comunque…ci vediamo in stazione tra un po’” sentenzio profetico.
“Vedremo. Allora vado, a domani.”
“Tra dieci minuti esco. A dopo.” rispondo sorridendo
Ore 18.18 – in stazione
Mi incammino sul binario ed eccolo lì, che guarda il suo telefono. Mi piazzo proprio di fronte a lui.
Alza lo sguardo. Sorrido.
“Ciao…” dico.
“Ma noooooo” risponde ridendo.
“E dire che prendi il treno da anni… certe cose dovresti saperle.”
Un minuto dopo saliamo insieme sul treno. Quello delle 18.12. Quello con 7 minuti di ritardo.